"Mi hanno fatto pagare pure il bicchiere d'acqua", lo scontrino che indigna il web

Nei paesi anglosassoni tutti i locali autorizzati sono tenuti per legge a fornire “un bicchiere d'acqua potabile gratuita” ai propri clienti su richiesta. In Scozia esiste addirittura una legge simile ma specifica, chiamata proprio “l’acqua del rubinetto potabile”. Ciò significa che qualsiasi struttura autorizzata a servire alcolici, inclusi pub, bar, discoteche, caffè, ristoranti, take away, cinema, teatri e persino le sale dei villaggi e delle comunità, deve conformarsi. Tuttavia, in Italia vige ancora la regola del buon senso, dove per buon senso si intende che non è una norma, ma l’acqua dovrebbe essere gratuita. Già, dovrebbe. Ma non è questo il caso.

Bicchiere d’acqua a 50 centesimi

E dopo i due euro per il taglio del toast, dopo l'euro per il taglio della crepes, ecco che spunta il bicchiere d'acqua a pagamento. Acqua del rubinetto, che sia chiaro. Ci troviamo a Roma, in zona Termini, ed è quasi mezzogiorno, con quasi 30 gradi sotto il sole. Il caldo si fa sentire e, turisti o non, la sete inizia a farsi da padrona. Viene spontaneo cercare una fontanella, ma nelle vicinanze non ce ne sono.

Il bicchiere d'acqua costa caro: a Roma scatta la polemica
50 centesimi per il bicchiere d'acqua al bar

Guardandosi in giro, però, si può sempre fare affidamento su uno dei tanti bar capitolini, ricchi di leccornie e attori della più classica ospitalità all’italiana. Una volta entrati, però, non si è sempre così fortunati da beccare il locale che non fa pagare il bicchiere d’acqua.

Un utente, infatti, ha condiviso una foto dello scontrino che il cassiere gli ha battuto in cassa, per l’”acquisto” del bicchiere d’acqua. Il prezzo? Cinquanta centesimi.

In molte zone del Sud, in tantissimi rabbrividirebbero, leggendo questa storia. L’acqua del rubinetto è gratis, per antonomasia, risponderebbero. Eppure, il bar in questione ha proprio il claim che richiama le tradizioni meridionali: “eccellenze napoletane”, c’è scritto sullo scontrino.

Una tradizione sbagliata

Far pagare l’acqua ai clienti è solo un modo per i bar e i ristoranti di coprire i costi. Infatti, a differenza di tantissimi Paesi in tutto il mondo, in Italia l’acqua ha un prezzo. Nei ristoranti, per esempio, l'acqua non è inclusa nel coperto e la tariffa che tutti i ristoranti italiani applicano ai propri clienti può variare da attività ad attività. Il prezzo è chiaramente indicato nel menu, solitamente a fondo pagina, e va da € 1,50 a € 3,00 – più o meno.

A Roma il bicchiere d'acqua costa caro: cosa è successo
Lo scontrino che riporta il pagamento del bicchiere d'acqua

Quindi, anche se legale, il pagamento del servizio può lasciare l'amaro in bocca al cliente. In realtà, un secchio d'acqua costa probabilmente all'attività in media circa 1 centesimo, quindi l'acqua in un bicchiere "gratuito" non dovrebbe costare una fortuna. Inoltre, un cliente felice e ben idratato è molto più propenso a prendere in considerazione la possibilità di provare gli altri prodotti in esposizione.

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