Veneto, colloquio di lavoro ai limiti dell'assurdo: "Dopo quella frase sarei voluta scappare"

In Veneto una giovane ha preso parte ad un colloquio di lavoro alquanto particolare: la testimonianza.

Abbiamo raccolto la testimonianza di una giovane che ha effettuato un colloqui di lavoro in Veneto. La disponibilità di lavoro può variare a seconda del settore e delle competenze. Il Veneto è una delle regioni economicamente più sviluppate d'Italia ed è sede di numerose industrie, aziende manifatturiere, settori del turismo, agricoltura, e molto altro. Alcune delle città principali della regione, come Venezia, Verona, Padova e Vicenza, offrono diverse opportunità di lavoro.

Tuttavia, trovare lavoro dipenderà da diversi fattori, tra cui formazione, competenze, l'esperienza lavorativa e la domanda di lavoro nel settore di interesse. È importante cercare opportunità di lavoro tramite siti web di ricerca di lavoro, agenzie di collocamento, contatti personali e network professionali. Inoltre, il Veneto è noto per alcuni settori chiave come la moda, il design, la produzione di calzature, il vino, il turismo e l'industria manifatturiera. Pertanto, se si hanno competenze o esperienza in uno di questi settori, potresti avere maggiori possibilità di trovare lavoro in Veneto.

Veneto, colloquio di lavoro ai limiti dell'assurdo: cosa le hanno detto

La giovane ci ha fornito la sua testimonianza dopo aver effettuato un colloquio di lavoro in Veneto. Lo ha svolto direttamente con il titolare dell'azienda e la posizione era nell'ambito delle risorse umane. L'uomo attendeva le candidate, quel giorno tutte donne direttamente nel suo ufficio. "Quando sono entrata c'era una puzza di fumo incredibile e forse per quello, ho cominciato a tossire all'impazzata", ci ha raccontato affermando di essersi sentita anche parecchio in imbarazzo. Non è il massimo in sede di colloquio.

"Io fumo e non mi interessa se lei tossisce", questa è stata l'esternazione piccata del titolare dell'azienda dopo aver assistito all'attacco di tosse della giovane. Il bello però è avvenuto in seguito. Invece di cominciare a chiedere delle sue esperienze pregresse, formazione e ambizioni, si è avvicinato ad un cassetto vicino alla sua scrivania. Lo ha aperto e ha mostrato la sua collezione di sigari: "Non lo dica a nessuno però. Questa è la mia collezione perché io sono appassionato di fumo", ha ribadito alla ragazza che ha cominciato dunque a comprendere la tipologia di colloquio sicuramente 'sui generis'. La cosa che però in assoluto più di tutte l'ha turbata, è stata l'ultima delle frasi chiave di questo incontro: "Non si preoccupi perché noi qui in azienda non facciamo violenza sulle donne. Quando ho sentito quella frase sarei voluta scappare, ho pensato 'questo potrebbe menarmi da un momento all'altro'".

LEGGI ANCHE>>>Napoli, spunta un cartello sul distributore bevande: "Volevo un ginseng, ecco cosa è uscito"

Lascia un commento