Vittorio Sgarbi smaschera la polemica: "I rimborsi sono ridicoli, ecco perché"

Le recenti polemiche riguardanti i compensi ricevuti dal critico d'arte e attuale sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per la sua partecipazione a eventi privati, non sembrano turbare l'uomo in questione. Durante la finale di Miss Italia 2023, Sgarbi ha rivelato di essere "molto sereno" in attesa del pronunciamento dell'Antitrust, previsto per marzo. Che cosa è successo esattamente?

Il dibattito sulle retribuzioni di Sgarbi

Un'inchiesta del Fatto Quotidiano ha sollevato dubbi sui compensi che Sgarbi ha ricevuto partecipando a vari eventi, portando all'accusa di conflitto d'interessi data la sua posizione istituzionale. Ma Sgarbi non si è lasciato intimorire.

Durante la sua apparizione a Dritto e Rovescio, programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete4, Sgarbi ha espresso la sua opinione sulla questione. Ha anche difeso l'accordo sui migranti tra l'Italia e l'Albania, respingendo come insensate le accuse della sinistra sulla mortificazione dei migranti. Ma torniamo a Sgarbi.

La risposta di Sgarbi alle accuse

Secondo il critico d'arte, è "quasi ridicolo" il polverone sollevato dall'inchiesta del Fatto Quotidiano. Per lui, è assurdo pensare che "uno dovrebbe rinunciare a essere se stesso perché diventa Sottosegretario alla Cultura". Insomma, Sgarbi sostiene di essere sottosegretario proprio perché è Vittorio Sgarbi, con tutte le sue competenze e il suo talento.

Non ha risparmiato una frecciatina al ministro della Cultura Sangiuliano, che ha criticato aspramente Sgarbi dopo la pubblicazione dell'inchiesta. Sgarbi ha sottolineato che anche altre figure istituzionali ricevono compensi per attività extraistituzionali, come i diritti d'autore o i libri scritti dallo stesso ministro. Ha inoltre citato l'articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di parola, scrittura ed espressione.

La posizione di Sgarbi sui compensi

Secondo Sgarbi, se fa una valutazione artistica in un evento privato, è giusto che venga compensato per il suo lavoro, proprio come altri professionisti che ricevono diritti d'autore per i loro contributi. "La parola in un teatro è come un saggio in un libro", ha concluso.

Naturalmente, è importante ricordare che queste sono solo le dichiarazioni di Sgarbi e che non abbiamo ancora un pronunciamento ufficiale da parte dell'antitrust. Pertanto, invitiamo tutti a verificare le fonti e a seguire gli sviluppi di questa storia.

Il dibattito sulla compatibilità tra carica istituzionale e attività extraistituzionali

La polemica sui compensi ricevuti da Vittorio Sgarbi ha suscitato un acceso dibattito sulla compatibilità tra il suo ruolo istituzionale e le attività extraistituzionali. Secondo il critico d'arte, è assurdo pretendere che un sottosegretario rinunci a essere se stesso e a sfruttare le sue competenze e conoscenze anche al di fuori del suo ruolo governativo. La sua posizione, tuttavia, è stata fortemente criticata dal ministro della Cultura Sangiuliano e da alcuni esponenti della sinistra. Resta da vedere se il pronunciamento dell'antitrust a marzo darà ragione a Sgarbi o confermerà le accuse di incompatibilità. In ogni caso, la discussione sollevata da questa vicenda evidenzia la necessità di fare chiarezza sulle regole e i limiti delle attività extraistituzionali dei politici.

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