Palermo, lo sfogo di un giovane commesso: "Il titolare mi bullizzava, ecco come mi sono vendicato"

Un giovane commesso di 19 anni che chiameremo Marco, ci ha raccontato la sua esperienza al lavoro: c'è dell'incredibile.

Il mondo del lavoro può riservare delle insidie al giorno d'oggi, soprattutto per quel che riguarda i giovani che si approcciano dopo gli studi alle loro prime esperienze. Questa volta abbiamo raccolto la testimonianza di Marco, che ci ha scritto la sua storia per denunciare fatti spiacevoli che purtroppo accadono quotidianamente, ma anche per svelarci un colpo di scena finale nella sua vicenda.

A differenza di molti altri ragazzi che vanno avanti, lasciandosi alle spalle esperienze poco gradevoli senza agire, lui non è certo rimasto con le mani in mano. Ha deciso infatti di vendicarsi e il finale per colui che per settimane intere gli ha reso la vita impossibile, è stato davvero catastrofico. Ecco cosa è accaduto.

Palermo: la denuncia di Marco nei confronti di un negozio

Siamo a Palermo e Marco appena 19enne, viene assunto in un negozio di abbigliamento come commesso: "Non appena entrato ho notato sin da subito un atteggiamento diverso nei miei confronti. Ho pensato che fosse normale siccome ero l'unico uomo tra tutte donne". Successivamente poi, la situazione è andata sempre più degenerando. Il titolare era ostile nei suoi confronti, ma senza motivi particolari. Marco infatti si impegnava ogni giorno affinché il lavoro fosse portato avanti come gli veniva chiesto di fare. Addirittura si è arrivati ad un punto in cui il titolare gli lanciava indumenti e fogli addosso: "Ha chiesto a tutte le altre di non salutarmi al mattino. Nessuno mi rivolgeva la parola, ma io avevo bisogno di quel lavoro, per questo non me ne andavo".

Il vero colpo di scena è stato nel giorno in cui sempre il titolare, lo ha costretto a recarsi in magazzino per sistemare la merce appena arrivata a Palermo. "Non era compito mio, ma ci sono andato per vedere dove volesse arrivare". Marco a quel punto ha deciso di fare qualcosa, avvilito per il mobbing subito. Una situazione davvero insostenibile. "Ho deciso quando si è allontanato di buttare a terra la scala di ferro dove mi ha fatto salire e ho finto di cadere. La mia è stata una scena continua, poiché ho finto di stare male anche di fronte ai medici, ma non ne potevo davvero più". Alla fine ha detto come è andata a finire questa assurda storia.

"Il negozio è stato chiuso e lui è stato licenziato. A me non importava nulla siccome ho trovato un altro impiego poco dopo, ma dovevo fargliela pagare per tutto quello che mi ha fatto passare".

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